Nonostante sia da poco più un anno Presidente del Consorzio universitario della provincia di Trapani, il prof. Francesco Torre ha le idee chiare sul suo ruolo e soprattutto sul ruolo che l’Ente da lui presieduto deve darsi a vantaggio del territorio, delle famiglie e della popolazione studentesca nel suo complesso. “Ci sono genitori che spendono ancora troppi soldi per mandare i figli a studiare fuori –dice Torre-ben sapendo che sarà poi difficile recuperare tutto, sia i soldi spesi, sia i loro ragazzi che nel frattempo si saranno sistemati lontano dalle famiglie e difficilmente rientreranno in città. Negli anni 50 i nostri operai emigravano al nord per lavorare ma erano altri tempi e spesso inviavano i loro guadagni al sud”.
Il prof. Torre è molto attento alle dinamiche culturali cittadine. Rammentando i suoi studi e la sua formazione professionale ama dire d’aver vissuto nella Preistoria con i Boscimani e gli Zulu e nel futuro con la spedizione scientifica di Banco Skerki- Sommergibile “accostabile” alle 20 mila leghe di Giulio Verne. “Mi sono arricchito e potevo rimanere per sempre all’estero-sostiene- ma Trapani avrebbe perso un altro suo figli e non ci ho mai pensato. Pur di rimanere qui e sviluppare cultura in questa terra, appena vinto la cattedra all’Università di Bologna, ho portato l’Università di Bologna a Trapani con Corsi di un certo prestigio. Pochi hanno capito l’importanza di ciò che avevo fatto. Ora voglio lasciare un segno tangibile nella storia culturale e universitaria della mia città dando vigore al Consorzio universitario che presiedo”.
Per la realizzazione di questo ambizioso progetto culturale e scientifico servono investimenti appropriati nella cultura e nella Ricerca scientifica ma occorre soprattutto che il Polo universitario della provincia di Trapani sia in grado di attrarre investitori e di darsi una veste europea e competitiva. “La necessità di una alleanza specifica tra il mondo della scuola e il mondo dell’Università è evidente e va in questa direzione-dice Torre- e deve essere finalizzata alla realizzazione di un programma di intervento comune, da definirsi d’intesa tra le istituzioni scolastiche e quelle universitarie. A partire dal terzo anno il progetto “Università nelle scuole e scuole nelle Università” deve essere realizzato. Anche per questo serve creare al più presto una cittadella universitaria al fine renderla appetibile agli studenti provenienti da ogni dove”.
Le idee al prof. Torre non mancano e sono notevoli. Una è quella di iniziare i corsi di Dizione per sviluppare all’interno dell’Università gruppi teatrali. Ma non è l’unica. “Ho già parlato con il Dr. Lilli Vento per sviluppare adeguatamente lo sport. Qualsiasi tipo di sport. Questo Polo universitario deve vivere o meglio deve incominciare a vivere dandosi energie fresche. Il presidente del Polo, il Prof. Giorgio Scichilone, che ringrazio sentitamente e con il quale mi rapporto spesso, mi è vicino in questo sforzo culturale”.
Il Consorzio universitario è anche altro. Il Prof. Andrea Santulli è responsabile del Laboratorio di Biologia Marina, uno dei più importanti laboratori a livello europeo nel campo della ricerca scientifica sui problemi della Biologia Marina. La dott.ssa Marta Ferrantelli è responsabile a Trapani, con sede al Consorzio universitario, di Europe direct, la cui strategia si caratterizza in attività di:
- informazione, comunicazione e pubblicistica;
- orientamento, assistenza e consulenza;
- educazione e formazione;
- promozione e animazione territoriale;
- networking e pubbliche relazioni.
In tutto questo-sostiene Torre- devo dirvi che il personale del Consorzio universitario mi è vicino e mi sta aiutando a sviluppare queste mie idee e questi progetti. E per questo voglio ringraziarlo, pubblicamente perché pur essendo in pochi stanno svolgendo un lavoro che va certamente oltre le loro possibilità. E se oggi il Consorzio è ancora vivo e propositivo lo dobbiamo anche al suo personale e alla grande professionalità sempre dimostrata.
Il Prof. Torre ha pochi dubbi sul da farsi. “I ragazzi devono innanzitutto stare insieme, studiare per affermarsi in Sede e per non abbandonare il proprio Territorio; devono crescere, confrontarsi, dividersi tra pratica e teoria-argomenta il Professore con veemenza- e per questo hanno bisogno di spazi, di auditori, palestre, parchi, teatri. Tutto ciò al momento manca nelle nostre scuole e nelle nostre università. Dobbiamo ridare più voce ai Dirigenti e ai Professori delle scuole e più fiducia ai nostri giovani. Le famiglie sono il pilastro della società e non dobbiamo mai dimenticarlo. Famiglie e insegnanti sono un solo corpo. Gli uni non possono esistere senza gli altri. Scuola e società significa civiltà, progresso e sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio. Il progetto dell’Università della Sicilia Occidentale- di cui si sta discutendo con il Magnifico Rettore dell’Ateneo palermitano prof. Midiri e con gli altri Poli decentrati- assume per tutto questo e altro ancora una grande valenza contenutistica e culturale a questo stiamo lavorando con grande impegno, passione e dedizione”.
Unione e sviluppo della scuola e dell’Università dovranno avvicinarsi, nella nostra provincia, alla dimensione europea. La scuola è figlia dell’Università, i nostri insegnanti sono gli studenti della nostra Università. Dobbiamo dare alla scuola una dimensione più umana oltre che scientifica e culturale. Le progettualità non passano solo nel visibile. La formazione non ha una visibilità immediata ma è proiettata verso generazioni future. “Ecco - sostiene Torre - perché questo è un momento magico, non solo per me, come Presidente del Consorzio, ma anche per questo territorio, e per questo vanno sviluppate le idee progettuali citate. Il Consorzio crede nella specializzazioni dei laureati a dunque si impegnerà sempre più nei Master ma grande è l’importanza di poter contare sulla stampa, fatta di persone che sono padri e madri che amano il loro Territorio e sperano che i loro figli rimangano qui a studiare e a vivere. Se riusciremo a sviluppare i progetti per una nuova Università partiremo con nuove idee progettuali e con nuove speranze di sviluppo. Questa sarà la nuova sfida del terzo millennio, affinché i nostri figli siano liberi e possano sorridere, e guardare con rinnovata speranza, al loro radioso futuro."